Elisir di bellezza dall’uva: i rifiuti dell’uva diventano efficaci cosmetici

Elixir of Beauty from Grapes: Grape Waste Becomes Effective Cosmetics

In questo articolo vediamo come sfruttare le proprietà dell’uva per la propria bellezza e il proprio benessere, agendo direttamente per il benessere dell’ambiente.

Fare vino produce ogni anno grandi quantità di rifiuti. Oggi è urgente trattare questi rifiuti in chiave sostenibile, secondo un’ottica di economia circolare a scarto zero.

Gli scarti enologici

Cosa succede agli scarti? La maggior parte dei viticoltori conferisce le vinacce in distilleria per la produzione di grappa, mentre vengono di solito smaltiti come rifiuti raspi, fecce e acque reflue (fonte: ricerca ENEA, 2018).

Tuttavia, le sfide di oggi impongono di trovare il modo migliore per recuperare i rifiuti della vinificazione, perché questi portino alla creazione di alto valore aggiunto (upcycling versus recycling), si riducano i rifiuti e i costi relativi al loro smaltimento.

Un po' di numeri

L’uva è infattiuna delle coltivazioni più diffuse al mondo e circa l’80% del raccolto totale viene dedicato alla produzione di vino. La produzione mondiale di vino nel 2022 si è attestata a 258 milioni di ettolitri; di questi circa 160 milioni di ettolitri sono prodotti in Europa mentre la produzione italiana si attesta sui 47.000 ettolitri.

In media, per ogni ettolitro di vino, sono prodotti 20 kg di vinacce e 3,85 kg di raspi e oltre 6,36 kg di fecce e solidi di chiarificazione. La produzione di raspi e vinacce varia fra il 20 ed il 35% dell’uva vinificata, e le quantità maggiori sono generate dalle aziende di dimensioni minori.

Vinacce: un problema per le cantine

I costi di smaltimento dei resti della vinificazione sono alti anche perché le quantità spandibili di vinacce sono soggette a limitazioni (rischiano di aumentare la salinità e il contenuto di metalli pesanti nel terreno a causa degli alti contenuti di azoto - il cui apporto, in base alla Direttiva nitrati, non deve superare i 50 kg/ha e fosforo). La preparazione del compost è resa problematica dai polifenoli presenti nelle vinacce, che essendo antisettici, inibiscono i microorganismi coinvolti nel processo di compostaggio e il prodotto ottenuto non è adatto.

Il settore produce enormi quantità di residui solidi, che sono costosi da smaltire. Tra questi: uva acerba, foglie, vinacce, vinaccioli, raspi, fecce e reflui di cantina. Solo per l’industria della vinificazione, alcune stime indicano una disponibilità annua di più di 7 milioni di quintali di vinacce che risultano inutilizzati per 3/4 dei loro volumi.

Occuparsi in modo innovativo del loro smaltimento ma soprattutto del loro recupero e della valorizzazione è necessario. Dobbiamo occuparci del loro impatto ambientale.

I rifiuti enologici diventano opportunità

La ricerca dimostra come le vinacce siano ricchissime di proprietà antiossidanti anche dopo la produzione della grappa, quando vengono generalmente smaltite (Effect of the distillation process on polyphenols content of grape pomace, Miluska Cisneros‐Yupanqui, Corrado Rizzi, Dasha Mihaylova, Anna Lante, 2021).

I resti della vinificazione contengono anche molte molecole bioattive che possono essere utilizzate nei settori della nutraceutica (che studia gli alimenti che fanno bene alla salute) e della cosmesi.

Con questo obiettivo è nata Grapey, per riutilizzare gli scarti enologici: diamo loro nuova vita creando cosmetici green altamente specifici ed efficaci.

Cosmetica green

La “Green Cosmetic Chemistry” prevede la creazione di cosmetici nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità attraverso lo studio, la progettazione e lo sviluppo di nuovi ingredienti, formule e processi sostenibili, riducendo il consumo energetico e sfruttando materie prime da risorse naturali rinnovabili, idealmente a chilometro zero. Di più: se tali ingredienti sono sottoprodotti, ovvero scarti di produzione per esempio dell’agroalimentare, il vantaggio ambientale è superiore.

I sottoprodotti vengono quindi trasformati da rifiuti a materie prime (risorse rinnovabili) ad alto valore aggiunto, in un’ottica di economia circolare. Questo permette il recupero per esempio dei polifenoli, che hanno proprietà cosmeceutiche e nutraceutiche interessantissime.

Gli scarti enologici diventano fonte di principi attivi per la pelle

Gli scarti enologici sono ricchi di molecole bioattive recuperabili. Tra queste: acidi grassi poliinsaturi (PUFAs), pigmenti, proteine, composti fenolici e vitamine.

I composti polifenolici nelle fecce determinano colore, intensità e proprietà organolettiche del vino. Durante la vinificazione si attivano processi biochimici nelle fecce per cui i fenoli diventano composti polifenolici ad alto valore aggiunto (tra cui acido gallico o acido ellagico, catechina, acido caffeico, resveratrolo). I polifenoli sono ricchissimi per la cura della pelle.

Uva acerba

Nelle produzioni di vino di alta qualità, l’uva viene sfoltita direttamente in vigna quando ancora acerba, per garantire maggiore apporto di zuccheri ai grappoli che restano sulla pianta.

L’uva acerba scartata può essere fonte di fitocomplessi ad alta efficacia antiossidante. Contiene infatti un alto contenuto di cellule estremamente vitali che possono essere impiegate per ottenere cellule staminali e quindi produrre G-CELL, un principio attivo antiossidante estremamente efficace, in grado di contrastare i radicali liberi. La sua applicazione in formulazioni cosmetiche è molto potente perché aumenta drasticamente la capacità antiossidante della pelle fornendo un’efficacie protezione nei confronti dei radicali liberi.

Vinacce

Le vinacce sono quanto resta alla fine della spremitura delle uve: bucce e semi dell’uva (vinaccioli).

La buccia protegge l’uva per tutto il tempo in cui cresce sulla vite, fornendo uno schermo efficace contro la sovraesposizione agli UV, gli attacchi dei patogeni, l’inquinamento ambientale e le avverse condizioni metereologiche. Le migliaia di molecole che l’uva è in grado di sintetizzare e accumulare nella buccia sono il segreto di queste difese.

Le vinacce alla fine del processo di vinificazione, anche dopo la produzione della grappa, contengono quantità importantissime di principi attivi utili alla salute umana: fibre, tannini e altre sostanze polifenoliche, oltre a una buona percentuale di grassi, zuccheri e sali dell’acido tartarico.

Infatti i polifenoli non sono omogeneamente distribuiti fra le diverse parti dell’acino: se la polpa ne è quasi priva, le concentrazioni più alte si osservano nella buccia e nei vinaccioli.

Molecole particolarmente interessanti sono:

  • Rutina: è un glicoside flavonoico, che ha funzione antiradicaliche e antiossidanti e sembra avere un ruolo importante nell’inibire alcuni tipi di tumore;
  • Quercitina: uno dei principali flavonoidi, con proprietà anti-infiammatorie e di contrasto alla formazione del cancro;
  • Resveratrolo: è una delle fitoalessine prodotte naturalmente dalla vite per la sua difesa da agenti patogeni quali batteri o funghi, che svolge un’azione antiossidante (specie in associazione con altri polifenoli), antinfiammatoria, vasorilassante con miglioramento del microcircolo cutaneo ed eudermica per via dell’aumento della sintesi del collagene, antitrombotica. Il resveratrolo si è guadagnato una notevole attenzione anche per le sue proprietà anti-cancro, soprattutto come potenziale chemio preventivo.

Proprietà delle vinacce

Come abbiamo visto, nell’industria vitivinicola le vinacce sono onerose da smaltire ma ancora ricchissime in fenoli e polifenoli, liberi e complessi. Se da un lato sono considerati inquinanti perché aumentano la domanda chimica e biochimica di ossigeno, con effetti dannosi per la flora e la fauna delle zone di scarico, come si è visto sono anche tra i maggiori responsabili degli effetti salutisti ci per la loro attività antiossidante.

Uno dei più interessanti campi di applicazione delle vinacce è infatti quello cosmetico. Le vinacce possono diventare componenti fondamentali di creme con funzione anti-age, depurante, idratante e tonificante per il viso e il corpo. Essendo ricche di polifenoli esercitano un’azione antinfiammatoria e di contrasto dei radicali liberi, quindi operano attivamente contro l’invecchiamento della pelle.

Per questa ragione noi di Grapey abbiamo realizzato una crema specifica per la pelle femminile derivata da principi attivi dell’uva: un prodotto anti-age, antiossidante e idratante altamente efficace. Grapey Anti-age è indicata per chi vuole contrastare i segni del tempo (dai segni di espressione alle rughe) e vuole idratare a fondo e rivitalizzare la sua pelle con un prodotto naturale.

grapey cream in glass jar with grapes and acinus

Vinaccioli

Sono i semi dell’acino d’uva, da cui si estrae un olio dal grande valore nutrizionale, molto utilizzato in campo cosmetico e alimentare. Spremuto a freddo è particolarmente ricco di antiossidanti (es. resveratrolo, acido linoleico), emollienti e ha dimostrato essere un possibile rimedio per disturbi di carattere visivo, cardiovascolare, linfatico, di sollievo da sindrome premestruale e prevenzione del cancro.

All’interno degli scarti dei vinaccioli si trovano:

  • PUFAs: gli acidi grassi poliinsaturi ω-3 e ω-6 come l’acido oleico, l’acido linoleico, l’acido stearico e l’acido palmitico. I PUFAs sono essenziali per il funzionamento e la salute del corpo grazie alle proprietà antibatteriche, antifunginee e antiossidanti;
  • Squalene: un lipide bioattivo, con proprietà antiossidanti, immunomodulatrici, disintossicante xenobiotico e antitumorali.

Per queste proprietà, per l’odore neutro e l’alta stabilità sono indicate per formulazioni cosmetiche altamente efficaci. Per questa ragione noi di Grapey abbiamo realizzato una crema specifica per l’uomo derivata da principi attivi dei vinaccioli: un prodotto altamente efficace, rivitalizzante e anti-age. Grapey Total Revitalizer for Men è indicata per chi ha la pelle spenta, vuole idratarla con un prodotto naturale e iniziare a contrastare i segni del tempo.

Grapey Total Revitalizer for Men

Raspi

I raspi sono la struttura legnosa che fa da scheletro al grappolo dell’uva. Viene spesso recuperato nella produzione di mangimi e per la cura del suolo.

Tuttavia è interessante come fonte di fibra dietetica e antiossidanti. Il contenuto polifenolico è costituito principalmente da flavan-3-oli, flavonoli monometrici e oligomerici, appartenenti alla classe dei flavonoidi, e da acidi idrossicinnamici e stilbeni appartenenti invece alla classe dei non flavonoidi.

Foglie

Anche le foglie della vite si possono considerare alla pari del raspo e sono ricche di: acidi organici, acidi fenolici, flavonoli, tannini, procianidine, antociani, lipidi, enzimi, vitamine, carotenoidi, terpeni e zuccheri riducenti o non-riducenti.

Fecce

Le fecce sono il residuo depositato dopo la fermentazione del vino formato principalmente da lieviti esausti, tartrati e impurità derivate dall’uva. La feccia è tradizionalmente una materia prima fondamentale per la produzione di etanolo e acido tartarico. Quest’ultimo presenta molte applicazioni in campo alimentare, poiché è un ottimo stabilizzante, in sostituzione dell’acido citrico, e ha capacità antiossidante, antinfiammatorie, antitumorali, di prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Alcuni acidi, come l’acido gallico, insieme ad altri estratti fenolici, pare abbiano la capacità di contrastare l’adesione batterica allo smalto dentale, sollecitando interesse nella produzione di alimenti funzionali come ad esempio gomme da masticare.

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